I nuovi Portafogli Modello Quantalys: Parte 2

Pubblicato il 13/11/2020 - Emanuele Maria Carluccio e Ugo Pomante
Si è già avuto modo di anticipare le motivazioni che hanno portato Quantalys a modificare i portafogli modello della propria frontiera efficiente soffermandoci in modo particolare sulle diverse argomentazioni alla base della decisione di avere due diverse famiglie di portafogli, l’una comprensiva delle asset class dedicate ai fondi flessibili e l’altra destinata ai quei financial advisor/private bankers che ritengono di voler/poter privilegiare le sole asset class direzionali.

 

 

 

In questa sede ciò che si vuole mettere maggiormente in evidenza è la diversità dei dati di input (in termini di rendimenti attesi e di rischi attesi) che sono stati utilizzati nel processo di ottimizzazione e, quindi, il diverso trade off rendimento-rischio che caratterizza i portafogli delle due nuove frontiere rispetto ai portafogli della frontiera che ci ha accompagnato/supportato nel quinquennio 2016-2020.

La tabella che segue riporta il set di rendimenti e di deviazioni standard (espresse su base annua) abbinati alle diverse asset class:

 

 

Il perdurare della politica di quantitative easing portata avanti dalle Banche centrali e l’inevitabile impatto che questo determina sulla redditività attesa dell’intero comparto obbligazionario (soprattutto quello a medio-lungo termine, maggiormente esposto, per la maggiore duration che lo caratterizza, a futuri possibili incrementi dei tassi di mercato), ha condotto Quantalys a rivedere pesantemente al ribasso la redditività attesa di tutto il comparto monetario ed obbligazionario governativo con una ulteriore ripercussione, anche se più contenuta, sul rendimento atteso dal comparto corporate e high yield. 

 

Ugualmente al ribasso sono risultate le stime sui rendimenti attesi dai mercati azionari con i Paesi emergenti che scendono di quasi un punto e mezzo e i mercati più sviluppati (europa e stati uniti) che riducono le loro aspettative di un punto percentuale. Più contenuto, infine, il ridimensionamento del rendimento atteso sulle commodities che, alla luce anche delle aspettative sui cambi, vedono un taglio di poco superiore ai 25 basis points. Per quanto attiene le volatilità, i nuovi valori non risultano eccessivamente dissimili da quelli utilizzati in precedenza a dimostrazione del fatto che utilizzando serie storiche molto profonde e facendo previsioni su archi temporali prolungati (almeno i 5-7 anni di orizzonte temporale sul quale questi portafogli strategici vengono costruiti) anche spike improvvisi di rischio come quelli registrati nei periodi più critici dell’esplosione della pandemia vengono tutto sommato riassorbiti.

 

L’effetto combinato di rendimenti attesi decisamente più contenuti e di rischi tutto sommato in linea con quelli utilizzati nella costruzione della frontiera efficiente del periodo precedente non può che condurre, come risultato finale, ad un nuovo set di portafogli che si caratterizzano per un trade off rendimento-rischio leggermente più contenuto di quello che caratterizzava gli stessi 20 portafogli della frontiera precedente.

 

E proprio per rendere omogenei i portafogli creati sia attingendo all’asset class dei fondi flessibili, sia limitando il proprio ambito di operatività ai soli prodotti direzionali, le due frontiere (quella con e quella senza fondi flessibili) risultano del tutto omogenee e perfettamente confrontabili in termini di trade-off rendimento rischio. Sarà chiaramente il comportamento dei prodotti, poi, nei fatti, a generare un eventuale extra-rendimento dell’una versus l’altra.

 

 

 

 

Non ci resta che augurarvi un buon lavoro con le nuove frontiere Quantalys!

Da Emanuele Maria Carluccio e Ugo Pomante Membri del comitato Scientifico di Quantalys .