Rassegna stampa – giugno 2025
Pubblicato il 01/07/2025 - Marco Chinaia
JPMorgan: “5 things working in markets today”.
Gli investitori si trovano in una situazione particolare in questo momento: alle prese con l'incertezza, mentre i mercati si aggirano intorno ai massimi storici. L'economia è fondamentalmente solida, con le aziende che beneficiano di una solida crescita dei ricavi e dell'EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization), bassi tassi di insolvenza, consumatori resilienti, un mercato del lavoro equilibrato e un'inflazione prossima all'obiettivo della Fed.
Tuttavia, anche il panorama sta cambiando. Gli investitori avvertono che la vera crisi dovuta a dazi e tensioni geopolitiche deve ancora arrivare. Nel frattempo, i mercati rimangono concentrati sui solidi fondamentali. Come dovremmo affrontare questa duplice realtà? Si ritiene che l’attenzione debba concentrarsi sugli aspetti che stanno funzionando in questo momento sui mercati.
Al link jpmorgan.com l’analisi completa.
State Street: “Arabia Saudita: un rifugio dalla tempesta del debito?”.
Il recente declassamento del debito statunitense da parte dell'agenzia di rating evidenzia come gli emittenti dei mercati sviluppati si trovino ad affrontare crescenti difficoltà dovute all'aumento dei livelli di debito e dei costi di finanziamento. La posizione debitoria più favorevole dell'Arabia Saudita e le prospettive economiche in continua diversificazione suggeriscono che le sue obbligazioni rappresentino sia un rifugio che un'opportunità per gli investitori nel mercato a reddito fisso.
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Vanguard: “Il punto su economia e mercati: orizzonte economico più sereno dopo l’ottovolante sui mercati”.
Nei primi mesi di quest’anno si sono registrate scosse nell’economia e sui mercati, soprattutto nell’azionario e nell’obbligazionario degli Stati Uniti. In una improbabile sequenza di eventi, dopo l’ottovolante sui mercati, con volatilità alle stelle e forti vendite, si è tornati con altrettanta rapidità a una relativa calma. Dopo l’annuncio di dazi americani il 2 aprile si è registrata un’impennata della volatilità sui mercati in reazione a tre principali preoccupazioni: la prospettiva di stagflazione (vale a dire potenziale recessione associata ad aumento dell’inflazione), la minaccia di sconvolgimenti nel commercio mondiale e quella che è apparsa essere una disponibilità delle autorità americane a tollerare qualche tribolazione di breve periodo nell’economia e sui mercati.
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Goldman Sachs: “Intervento del Presidente e CEO di Goldman Sachs David Solomon”.
Secondo Goldman Sachs Research, le prospettive per le azioni europee si stanno rafforzando grazie all'aumento della spesa pubblica nella regione, al miglioramento delle prospettive di crescita economica e alla previsione di un calo dei tassi di interesse. In una recente call, gli analisti Goldman Sachs hanno discusso le opportunità nel mercato azionario europeo in generale, nonché per i settori dei servizi di pubblica utilità, immobiliare e della vendita al dettaglio di generi alimentari.
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UBS: “UBS Global Family Office Report 2025: occhi puntati sulla guerra commerciale globale”.
Una guerra commerciale a livello globale è stata indicata come il principale rischio per gli investimenti da parte dei family office nel 2025, seguita da un considerevole conflitto geopolitico e un’inflazione maggiore. Per proteggere i propri portafogli, i family office stanno adottando strategie di hedging quali gestione attiva, hedge fund e, tramite un approccio selettivo, anche i metalli preziosi. A livello regionale, l’asset allocation è orientata prevalentemente verso il Nord America e l’Europa occidentale, tanto che alcuni family office hanno aumentato la loro esposizione ad azioni e obbligazioni dei mercati sviluppati, dal momento che sono alla ricerca di opportunità liquide per la crescita del capitale e la generazione di rendimento in un contesto volatile.
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Capital Group: “Nuovi catalizzatori stimolano le azioni globali”.
Per la prima volta dopo molti anni, il quadro delle azioni non statunitensi sta migliorando. Nuovi catalizzatori accelerano il cambiamento: gli stimoli fiscali in Germania, le riforme aziendali in Giappone e Corea del Sud, l'indebolimento del dollaro USA, i segnali di stabilizzazione in Cina e il miglioramento del contesto politico in Europa. Le azioni non statunitensi hanno avuto un inizio d'anno brillante: gli indici MSCI Europe, MSCI EAFE ed MSCI ACWI ex USA hanno registrato solidi guadagni, mentre l'S&P 500 ha subito un ingente calo.
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Morgan Stanley: “Volatilità senza precedenti, ma nessuna vera chiarezza”.
All’inizio del mese, le parole di T.S. Eliot, “Aprile è il mese più crudele”, sono parse paurosamente vere. L’annuncio di Trump riguardante l’imposizione di dazi inaspettatamente elevati (durante il “Liberation Day”) ha innescato una reazione a catena che ha provocato caos sui mercati azionari e obbligazionari e messo sotto pressione il dollaro statunitense. In effetti, lo shock sui mercati è stato paragonabile a quello prodotto dalle passate crisi finanziarie dei mercati emergenti e del G20, in quanto l’azionario ha accusato un ribasso, gli spread creditizi si sono ampliati, i rendimenti obbligazionari sono aumentati (compresi quelli dei titoli di Stato) e la moneta si è svalutata. Sono stati inoltre riscontrati parallelismi con le turbolenze registrate dal mercato britannico durante la Brexit e durante lo sfortunato tentativo dell’ex primo ministro Liz Truss, nel 2022, di rilanciare l’economia con un forte aumento del debito pubblico.
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