Rassegna stampa gennaio 2021

Pubblicato il 29/01/2021 - Alessia Vicario & Marco Chinaia
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SGR

 

 

PICTET: “Barometro: Una ripresa credibile”

 

Asset allocation: le azioni sono pronte per un rally

L’inizio delle vaccinazioni consente di rivolgere lo sguardo oltre la pandemia e di porre la concentrazione sulla ripresa economica, sostenuta dagli ingenti piani di politica fiscale e politica monetaria. Questo contesto macroeconomico favorevole rappresenta un forte impulso per gli utili societari che dovrebbe essere compensato da una flessione de multipli P/E price earnings delle azioni causata dalla riduzione degli stimoli monetari. Inoltre, non sembra previsto, almeno nella prima metà del 2021 un nuovo balzo dei rendimenti obbligazionari. Gli aspetti appena descritti spingono Pictet a passare da una posizione neutrale a una di sovrappeso per le azioni e da una posizione neutrale a una di sottopeso per la liquidità.

Regioni e settori azionari: la ripresa premia i mercati emergenti e l’Asia

Al termine di un 2020 tumultuoso con guadagni quasi del 15%, le azioni globali sembrano destinate a salire ulteriormente nel nuovo anno. Non tutte le azioni però potrebbero salire in modo altrettanto rilevante nel 2021. Le economie emergenti, soprattutto l’Asia, continueranno a beneficiare della forte ripresa cinese, dove l’attività economica è ora tornata a livelli pre – covid. Pictet prevede di mantenere una posizione di sovrappeso sulle economie emergenti e sul Giappone, mentre, grazie alla ripresa economica, si ritiene sensato ridimensionare gli investimenti nei titoli difensivi.

Reddito fisso e valute: le obbligazioni dei mercati emergenti al centro dell'attenzione

Si tratta di un contesto difficile per chi investe nel reddito fisso, soprattutto se si considerano le pressioni inflazionistiche all’orizzonte. Restano ferme ancora alcune opportunità da cogliere, sia per chi intende ridurre il rischio di portafoglio, sia per chi desidera aumentare il reddito. Per questi ultimi, le obbligazioni dei mercati emergenti in generale si distinguono tra le poche fonti di rendimento reale positivo. Allo stesso tempo, le valute dei mercati emergenti rimangono molto convenienti, in quanto risultano sottovalutate di circa il 20% rispetto al dollaro.

 

Al link Am.Pictet l’articolo completo

 

 

ANIMA: “Outlook 2021: Crescita globale guidata da Cina e USA”

 

Il 2021 dovrebbe osservare una crescita globale, piuttosto consistente, intorno al 6%, guidata da Cina e USA.

Per quanto riguarda la Cina, ci si aspetta che la tipologia di crescita registrata nel 2020, continui a svilupparsi anche nel 2021, ossia una crescita in grado di combinare una forte domanda estera ad una crescente domanda domestica, in aggiunta all’ottima gestione della pandemia che è riuscita a dare grande slancio agli investimenti e ai consumi. Con riferimento agli USA, anche qui la crescita appare poderosa, principalmente guidata da due fattori, dalla politica fiscale e dall’insediamento del 46° Presidente degli Stati Uniti d’America.

Questi fattori come si rifletteranno sui mercati e quali sono, per il gestore, i settori che potrebbero riservare delle sorprese?

 

Al link Animasgr.it l’intervista a F. Fois, Responsabile Investment Research & Advisory di Anima.

 

 

FIDELITY: “I 3 temi di investimento sostenibile per il 2021”

 

Sulla base delle esigenze primarie che derivano propriamente dall’essere umano è possibile individuare alcuni temi che assumeranno sempre più importanza per gli investimenti sostenibili. È chiaro che il genere umano per sopravvivere abbia bisogno di un clima stabile e, per raggiungere tale obiettivo e prosperare, abbia bisogno di una società equilibrata. Per ottenere ciò è necessario, innanzitutto ridurre le divisioni sociali, ove possibile, garantendo tra l’altro un accesso equo a internet con il crescere dell’adozione di sistemi informativi per le attività di tutti i giorni.

I tre temi cruciali risultano quindi:

  1. Importanza della comprensione dei rischi legati al cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è, al giorno d'oggi, una questione fondamentale. Senza una rapida riduzione delle emissioni di carbonio, sarà sempre più difficile, se non impossibile, evitare effetti climatici catastrofici che altereranno radicalmente il nostro stile di vita. Il solo impatto finanziario sarà enorme;

  1. Attenzione verso i lavoratori, le catene di approvvigionamento e la comunità

Il benessere dei dipendenti ha assunto nuova importanza in seguito all'epidemia di Covid-19, tanto che molte aziende cercano di proteggere i loro lavoratori e di preservare le loro attività;

  1. Ridefinizione dell’etica in un mondo digitale

Durante la pandemia gli strumenti digitali hanno rappresentato per molti un valido supporto, ma hanno anche aggravato le disuguaglianze economiche. Circa la metà della popolazione mondiale non ha accesso a Internet, secondo le stime dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, con livelli estremamente bassi nei Paesi in via di sviluppo.

Come intende muoversi il gestore con riferimento a questi tre temi cruciali per il 2021?

 

Al link Fidelity.it l’articolo completo a cura di Jenn-Hui Tan.

 

 

GAM: “Oltre il 2021: Una rivoluzione dagli effetti disruptive”

 

Il 2020 era iniziato con grande ottimismo dopo gli ottimi risultati del 2019. L’attenzione dei mercati era rivolta agli accordi commerciali tra Cina e Stati Uniti. In Europa, l’intesa sulla Brexit sembrava vicina. Nel giro di poche settimane l’ottimismo svanì alla notizia di un virus devastante scoperto in Cina. Quando la notizia inizio a circolare sui mezzi d’informazione globali, si pensava ad un perimetro d’azione circoscritto all’Asia, come in passato avevano mostrato SARS e influenza aviaria. Nessuno avrebbe mai immaginato che, nel giro di due mesi, un terzo della popolazione mondiale si sarebbe trovata rinchiusa tra le proprie mura domestiche e soggetta a rigidissime misure restrittive.

Quando fu chiaro che il tasso R del Covid-19 era abbastanza alto da trasformare il virus in una pandemia, e che il tasso di mortalità era elevato, gli investitori hanno iniziato a temere che le ripercussioni si sarebbero avvertite anche al di là delle catene di distribuzione cinesi e che avrebbero provocato una turbolenza generalizzata. Di conseguenza, i mercati hanno incominciato a crollare a fine febbraio alla notizia che il virus si stava diffondendo anche in altri Paesi. Un Paese dopo l’altro ha messo i cittadini in lockdown. Entro la metà di marzo, il lockdown non interessava solo la quasi totalità dei Paesi asiatici, ma anche buona parte d’Europa, a cui hanno fatto seguito anche gli Stati Uniti.

Sebbene il sell-off dei mercati sia stato generalizzato, le perdite erano concentrate prevalentemente nei settori duramente colpiti dalla pandemia e dai conseguenti lockdown. Sono intervenuti i governi e le banche centrali, riducendo i tassi di interesse e introducendo Quantitative Easing e stimoli fiscali. Questa politica accomodante e i massicci incentivi a livello fiscale e monetario hanno toccato livelli mai visti in precedenza, alimentando sui mercati una delle fasi più rialziste della storia.

Ma cosa succederà nel 2021? Quali saranno le tendenze rivoluzionarie che ci attendono?

 

Al link Gam.com l’analisi completa di M. Hawtin Direttore degli Investimenti.

 

 

MORGANSTANLEY: “Il difficile arriva ora”

 

Secondo Morgan Stanley il 2021 sarà un anno ricco di sfide ma, nel complesso, positivo per i mercati azionari ma la strada è ancora in salita e con un elevato grado di volatilità, ecco alcune considerazioni sull’anno appena concluso e su quello appena iniziato.

  • Il 2020 ha avuto il classico andamento di un primo anno a seguito di una recessione (stranamente simile al 2009) con un atteggiamento eccessivamente negativo da parte degli investitori, tanta liquidità accantonata e assenza di volatilità.
  • Il 2021 sarà un anno simile al 2010 per il mercato: il secondo anno di una nuova fase rialzista con un’accentuata volatilità.
  • La volatilità del 2010 è stata causata da timori per la crescita, quella del 2021 potrebbe essere causata da un boom della crescita.
  • Un sottogruppo di titoli growth presenta un prezzo alto al pari dei principali titoli della bolla tecnologia del 2000, i titoli value rappresentano invece un’opportunità interessante.
  • Il deprezzamento del dollaro statunitense è positivo per i mercati emergenti, in particolare quelli asiatici.

Al link Morganstanley.com l’articolo completo di Andrew Slimmon.

 

 

SCHRODERS: “6 motivi per investire nell’obbligazionario cinese”

 

Il Covid ha ulteriormente sottolineato l’attrattività dei mercati obbligazionari cinesi, sia sovrani che corporate, ed il ruolo dei bond cinesi nei portafogli di investimento, in particolare Schroders considera che ci sono 6 motivi per investire nell’obbligazionario cinese.

  • I bond onshore cinesi, rispetto agli altri bond sovrani dei mercati sviluppati, si trovano sui massimi storici, con i livelli di spread maggiori, rispetto agli altri bond sovrani globali, degli ultimi 10 anni.
  • La Cina ha dei fondamentali solidi, Pechino infatti è l’unica economia mondiale ad aver generato una crescita positiva del PIL nel 2020 con un’inflazione che resta contenuta, grazie a questo la People’s Bank of China è intervenuta con maggiore flessibilità nella politica monetaria.
  • Il mercato del credito cinese grazie alla composizione limitata a settori come oil&gas e hospitality e alla maggiore esposizione verso le imprese pubbliche supportate dal governo e i settori domestici è meno sensibile agli shock indotti dalla pandemia.
  • Gran parte del debito cinese è detenuto in Cina e questo differenzia Pechino dalla maggior parte degli altri mercati emergenti nonché meno vulnerabile alla volatilità dei flussi globali e ai finanziamenti esterni. 
  • Per il renminbi siamo in presenza di un momento positivo.
  • I mercati obbligazioni cinesi sono diversificati e poco correlati con i mercati globali.

Al link Schroders.com l’articolo completo.

 

 

KAIROS: “Il Rosso e il Nero: Raffronti: un mondo a tre velocità”

 

Il Fondo Monetario internazionale stima che nei due anni dell’era pandemica, il 2020 e il 2021, l’economia cinese sarà cresciuta più del 10% e non è escluso che queste stime vengano riviste al rialzo nei prossimi mesi.

Si possono però trovare alcune ombre nella rapida crescita cinese, in quanto per ottenere questo 10% di crescita è stato necessario aumentare il debito pubblico complessivo, già superiore a tre volte il PIL. I cd. vecchi metodi di stimolo sono tornati alla ribalta, come l’edilizia e le infrastrutture, con la costruzione di quartieri nuovi che rimarranno disabitati per molto tempo e ferrovie ed aeroporti dispersi che resteranno per sempre sottoutilizzati. Non sono stati ancora stimolati i consumi, i quali sono tornati a scendere, nonostante la retorica sul doppio modello di crescita interna ed esterna. Ad alimentare una parte rilevante della crescita cinese sono state le esportazioni. In questo contesto, mentre la Cina continua a finanziare la produzione, Europa e America finanziano i consumi.

L’America, alla fine del 2021, tornerà ai livelli di PIL di fine 2019, in questo contesto potremmo vedere la fine dell’era pandemica con un +10% per la Cina e uno 0 per gli USA, uno scenario forse impensabile che vede la Cina nascere come economia in crescita, per poi passare a diretta concorrente e oggi ufficialmente l’avversario principale dell’economia USA.

E l’Europa? L’Europa tornerà ai livelli pre – covid sono nel 2022. La Lagarde ha confermato che il quarto trimestre è stato negativo e che la contrazione proseguirà nel primo trimestre in corso.

L’Italia tornerà per ultima ai livelli di Pil del 2019 e lo farà, secondo Banca d’Italia, solo nel 2023. Si noti che il Pil del 2019 era lo stesso del 2011 che, calcolato pro capite, era poi lo stesso del 2001.

Se il Pil, con l’eccezione della Cina, sarà a fine anno sui livelli di due anni prima, perché le borse sono già oggi sopra i livelli di inizio 2020?

 

Al link kairos.com l’articolo completo di A. Fugnoli, Strategist

 

 

INVESCO: “I fatti chiave che caratterizzeranno il 2021”

 

Il 2020 insegna una lezione che è una ripetizione di quanto appreso dalla crisi finanziaria globale. Ci si aspetta però, grazie alla distribuzione su ampia scala dei vaccini anti – covid 19, una ripresa economica decisamente più robusta e inclusiva rispetto a quella seguita alla crisi finanziaria globale. Le prospettive di Invesco sono particolarmente brillanti per i Paesi che sono riusciti a contenere bene la pandemia come Cina e Corea.

Ma quali sono gli elementi chiave che caratterizzeranno il 2021?

1) Brexit: il 24 dicembre scorso, è stata data notizia del raggiungimento di un "agreement in principle" con il Regno Unito, che definisce la futura cooperazione UE-UK a partire dal 1° gennaio 2021;

2) Stimoli fiscali USA: Sembra che la possibilità di un pacchetto di stimoli fiscali nel breve termine stia oramai sfumando, anche se l’assenza di stimoli causerebbe una ferita economica molto profonda Tuttavia, nel 2021 ci si aspetta un rimbalzo economico robusto e più inclusivo rispetto a quelli successivi alla crisi finanziaria globale;

3) Federal Reserve: la Fed dovrebbe rafforzare il supporto ai mercati e all’economia alla luce della decisione del Dipartimento del Tesoro di chiedere la restituzione dei finanziamenti di varie linee di credito;

4) Tassi di contagio covid – 19: Un’eventuale diffusione su ampia scala dei contagi nei Paesi sviluppati occidentali potrebbe danneggiarne gravemente le economie e, nell’ipotesi peggiore, provocare una recessione a “W”;

5) Difficoltà sul fronte vaccini: L’Italia, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno approvato l’uso di vaccini COVID-19 e altri Paesi lo faranno a breve. Bisogna tuttavia riconoscere che eventuali problemi di distribuzione o effetti collaterali nei vaccinati sono destinati a fare virare le azioni al ribasso.

6) Spese in costo capitale: Ci si aspetta un aumento delle spese in conto capitale in previsione della distribuzione su ampia scala dei vaccini COVID-19 in molti Paesi;

7) Dati economici cinesi: L’economia cinese ha evidenziato buone performance grazie alla capacità di contenimento dell’epidemia e ci si aspetta che alimenti la ripresa economica nel 2021 in virtù di tale forza;

8) Mercati: I mercati hanno inanellato una lunga serie di successi da marzo ed comprensibile che gli investitori continuino a chiedersi per quanto tempo i mercati possano ancora ignorare gli attuali problemi.

 

Al link Invesco.it l’articolo completo di K. Hopper, Chief Global Market Strategist di Invesco

 

 

Da Alessia Vicario & Marco Chinaia - Ufficio Studi Quantalys Italia.