Rassegna Stampa #Crisi2020 – 18- 22 maggio

Pubblicato il 22/05/2020 - Alessia Vicario & Luigi Carta
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni delle varie SGR e le notizie/analisi di interesse in questo scenario di crisi.
ANIMA: Il peggio è alle spalle?
Volatilità in calo, mercati stabili o in rialzo. Il peggio è passato? Nel mese di maggio ci sono stati mercati più stabili influenzati da una volatilità più bassa rispetto a quella dei mesi precedenti. Dire che il peggio è alle spalle è ancora troppo presto e ci sono tre motori: quello macroeconomico, quello delle politiche e quello della pandemia. Quest’ultimo è quello che offre notizie positive, sul fronte macroeconomico abbiamo visto dati negativi e sul fronte micro degli utili i dati sono negativi ma forse il peggio dovremmo ancora vederlo. È troppo presto per fare delle valutazioni assolute. 
 
Che bilancio possiamo trarre dalle trimestrali finora pubblicate? Il bilancio certamente non è positivo per gli utili del primo trimestre già parzialmente influenzati da quello che è successo in termini di lockdown a marzo ma ci aspettiamo numeri ancora più brutti nel secondo quarter. Oggi è difficile avere visibilità e tracciabilità di quella che è la timeline che abbiamo di fronte. 
 
Quali sono i principali rischi sul tavolo in questa fase? I rischi sono connessi a quanto lunga sarà la nostra convivenza con il virus, più lunga sarà più stretti saremo nel muoverci e più difficile sarà riprendersi dal punto di vista economico ma anche dei mercati. 
Quali sono gli errori da evitare? Nella fase più acuta della crisi dei mercati era il momento di non farci prendere dallo sconforto oggi con performance più positive dei mercati è il momento di non farsi prendere da un eccesso di ottimismo. 
 
Qual è il posizionamento dei fondi? È un posizionamento prudente che mira non tanto a gestire l’investito perché i fondi sono investiti in maniera normale ma quanto a distinguere settorialmente dove investire, quindi cercare di investire nei settori che hanno avuto meno influenza dall’attuale situazione pandemica e al non essere troppo investiti o meglio investire troppo presto in settori che sono invece rimasti più colpiti. 
 
Al link Animasgr.it  l’intervista completa di Filippo Di Naro Direttore Investimenti di Anima SGR. 
 
 
MORGAN STANLEY: ulteriori rischi di ribasso e l'Europa è forse la più esposta
Gli scenari di crescita economica per il 2020 e il 2021 suggeriscono possibili rischi per il mercato azionario i cui indici al momento risultano sopravvalutati. Stiamo assistendo a un andamento disgiunto di due fattori che di solito si muovono insieme: la fiducia dei consumatori (gli indici sono scesi a livelli più bassi del 2008) e i mercati azionari (hanno negoziato al rialzo). L’Europa e il Giappone, in quanto particolarmente esposti al settore manifatturiero e turistico, subiranno un impatto maggiore degli Stati Uniti. Il settore turistico rappresenta il 25% dell’occupazione nell’Eurozona, l’indice dell’Eurozona presenta inoltre un’esposizione del 45% ai settori ciclici (industriale, materiali, finanza e energia) che dato lo shock di domanda è improbabile si riprendano nel breve. Morgan Stanley favorisce gli Stati Uniti rispetto all’Europa mantenendo un posizionamento difensivo di portafoglio con un’esposizione azionaria al 19%.
 
Al link MorganStanley.com l'aggiornamento completo di Laura Biancato  Vice President – Portfolio Specialist Global Balanced Risk Control Team di Morgan Stanley.
 
 
EURIZON: fase di transazione per i mercati
Fase di transizione per i mercati che consolidano i parziali recuperi dell’ultimo mese e mezzo ma che adesso sono in attesa di valutare la nuova fase di riapertura. La volatilità continua a scendere ed è un segnale positivo sintomo che i mercati stanno provando a considerare un ritorno alla normalità. I tassi di interesse sono stabili a livelli bassi (sono 2 mesi che non registriamo nuovi minimi), le borse hanno recuperato (sono 2 settimane che non fanno i massimi). Lo spread dell’Italia in leggero calo sulla parte breve ma ancora elevato sulla parte lunga. Da tenere sotto controllo nelle prossime settimane i dati dei contagi (in Italia stanno scendendo ma a livello globale siamo ancora in una fase di stabilizzazione). Guardando i dati economici sulla crescita sia per gli Stati Uniti che per l’Europa vi sono aspettative di ripresa per il 3° e 4° trimestre del 2020. In questa settimana verranno pubblicati i dati di fiducia delle imprese relativi al mese di maggio che dopo il negativo di aprile probabilmente continueranno a stare sotto 50 ma in miglioramento.
 
Al link Eurizoncapital.it l'aggiornamento completo. 
 
 
AMUNDI: La settimana dei mercati 
I mercati azionari internazionali sono tornati in una situazione di timore chiudendo la settimana in ribasso. Le ragioni di questa correzione sono fondamentalmente due: da un lato i timori che la riapertura (in alcuni casi probabilmente prematura) possa determinare un aumento dei contagi e quindi portare a nuove restrizioni, dall'altro le dispute commerciali tra Stati Uniti e Cina. Dopo il gesto distensivo raggiunto con il vertice virtuale della scorsa settimana Trump è tornato all'attacco accusando la Cina di essere responsabile della pandemia e minacciando di interrompere qualsiasi legame commerciale. Torna a pesare sui mercati il timore di una ripresa della guerra commerciale tra i due paesi in una fase in cui le economie globali sono in forte recessione.
In un contesto in cui dal punto di vista macroeconomico continuiamo a registrare dati fortemente negativi (con l’unica eccezione della Cina dove la produzione industriale è tornata a crescere del +3,9% contro l’1,5% atteso ma che continua a soffrire sul fronte delle vendite al dettaglio la cui contrazione è stata superiore delle aspettative) non ci sono per il momento segnali di ripresa. 
Lo S&P 500 ha chiuso in ribasso del 2,6%, peggio i mercati europei con l'Euro Stoxx 50 a -4,73%, in tenuta il mercato giapponese e gli emergenti in lieve flessione. Lieve ribasso dei rendimenti del decennale americano dopo le parole del presidente della FED Powell. Sul fronte delle materie prime continua il recupero del petrolio (+5% il Brent e +20% il WTI) e il rialzo dell'oro. Sul fronte valutario stabile il dollaro ma debole la sterlina inglese sia nei confronti del dollaro che dell'euro per le dichiarazioni sulla Brexit. 
 
Al link Amundi.it il podcast completo.
 
 
PICTET: I settori che crescono nella “nuova normalità”: digitale, sanitario e alimentare
Le nuove regole hanno modificato i consumi, tra i tanti comparti in crisi ce ne sono alcuni che sono cresciuti durante l’emergenza e continueranno a farlo perché anche se le restrizioni verranno via via ridotte per molto tempo resterà il distanziamento sociale e le nuove abitudini di vita e di consumo. 
SETTORE DIGITALE: piattaforme di streaming, servizi di teleconferenza ed in generale per comunicare a distanza, il mercato delle app e dei videogiochi, le consegne a domicilio. L’e-commerce si è imposto modificando le abitudini di milioni di persone. il distanziamento sociale sarà forse non più un obbligo ma un desiderio degli utenti che potrebbero orientarsi verso percorsi d’acquisto e fruizioni da remoto. 
SANITA’ E SANIFICAZIONE: i prodotti legati all’emergenza sanitaria (mascherine, igienizzanti, dispositivi di sicurezza) continueranno a essere richiesti anche con norme meno rigide così come la sanificazione di negozi e luoghi pubblici. 
SETTORE ALIMENTARE: i consumi sono a picco ma il settore alimentare, per diversi fattori (prima il panico che ha spinto la “corsa all’acquisto” poi l’essere costretti a rimanere in casa) in questi mesi è cresciuto. Il settore alimentare resterà forte anche in futuro per il stabilizzarsi delle nuove abitudini. 
 
 Al link Pictet.it l'articolo completo 
 
 
INVESCO: I mercati obbligazionari corporate Investment grade e High Yield
Dopo i minimi di metà marzo i mercati obbligazionari corporate stanno vivendo una ripresa piuttosto interessante i rendimenti sono in calo ma si registra una riduzione degli spread. 
Rendimenti e spread sul mercato Investment Grade: i rendimenti in euro medi sono sotto l’1,5% (sullo stesso livello di inizio 2019) e quelli statunitensi, in contrazione come quelli europei, sono circa al 3% (lo stesso livello registrato alla fine dello scorso anno). Sul fronte dello spread investment grade vi è una certa reattività: sia sui mercati europei che su quelli statunitensi a seguito del crollo nei rendimenti dei titoli governativi i livelli di spread sono su valori ben più alti rispetto a quelli cui eravamo abituati da diverso tempo (lo spread dei titoli IG in euro e in dollari a inizio anno era intorno a 100 punti base attualmente è tra i 200 e 300). 
Rendimenti e spread sul mercato High Yield: sul mercato HY i rendimenti sono molto più interessanti, in Europa il rendimento medio è pari a circa il 6% e sul mercato statunitense intorno all’8% , gli spread sono ancora estremamente ampi rispetto agli standard storici recenti: 650 punti base in euro e circa 800 nei mercati in dollaro. I rendimenti dei titoli HY stanno tornando su livelli di poco tempo fa e sono ancora stimolanti. 
 
Al link Invesco.it l’aggiornamento completo. 
 
 
T.ROWE PRICE: La settimana dei mercati finanziari USA
Lo S&P 500 ha toccato il livello più basso in tre settimane, per molti la discesa è attribuibile al discorso del presidente della Fed Powell che probabilmente ha disatteso le aspettative del mercato. Powell ha affermato che l’economia è soggetta a rischi di ribasso significativi e danni permanenti all’attività produttive e che la FED non taglierà i tassi al di sotto dello 0%. Incertezze anche sul fronte degli stimoli fiscali. L’altro elemento significativo è il timore della ripresa della guerra commerciale tra USA e Cina.
I settori che hanno resistito relativamente bene sono l’healthcare, i consumi sia di base che discrezionali, male il settore energetico nonostante l’aumento dei prezzi del WTI, male anche il settore immobiliare. I rendimenti dei Treasury USA sono diminuiti a causa dei deludenti dati economici, il mercato delle obbligazioni societarie investment grade è stato rafforzato dalla domanda da parte degli investitori esteri e agli acquisti da parte della FED. 
 
Al link T.Rowe Price l’aggiornamento completo 
 
 
FIDELITY: Pulse Survey prevalgono le questioni sociali
La strada che abbiamo davanti non sarà priva di difficoltà ma stiamo osservando attentamente i “verdi germogli nascenti” cercando opportunità in settori e regioni che stanno riprendendo a velocità differenti. Nel mondo dopo la pandemia sarà cruciale una buona gestione attiva che pone le basi sia su solidi fondamentali che su ricerca sostenibile.
Gli analisti Fidelity sostengono che le aziende dedicheranno maggiore attenzione alla sicurezza e al benessere dei propri dipendenti, la salute del personale è stato infatti il primo pensiero dei manager delle aziende. I cambiamenti aziendali saranno guidati da questioni sociali ma quanto questi cambiamenti dureranno è ancora tutto da vedere, così come si valuterà nei prossimi mesi quanto questi ulteriori costi intaccheranno i profitti. Gli utili sono sottopressione. 45% è la percentuale di analisti che si aspettano che il calo della domanda sia permanente piuttosto che temporaneo e l’Europa potrebbe essere la più colpita. I problemi si stanno spostando da uno shock dell’offerta a uno shock della domanda. La domanda sarà pertanto debole a lungo. Cominciano a emergere vinti e vincitori ma emerge una variazione tra settori e regioni poiché l’entità del calo non è ancora chiara. Positivi rispetto al mese scorso gli analisti dei settori beni di consumo e industriali meno quelli del settore finanziario. Le aziende con una capacità online già esistente hanno fatto e continueranno a far meglio, essere online significa essere richiesti. I settori della tecnologia, dell’informazione e della tecnologia traggono vantaggio dalla mancanza di movimento umano e questa tendenza potrebbe sopravvivere alla crisi del Covid 19. Iniziano a emergere segnali di ripresa sugli indicatori dei vari settori. 
 
Al link Fidelity.it la Survey di Fidelity che raccoglie le risposte di 146 analisti in tutto il mondo a 205 quesiti.
 
 
PIMCO: la crisi del COVID-19 darà impulso alle forze dirompenti di lungo periodo? 
L'ascesa della Cina, il populismo, l'invecchiamento demografico, la tecnologia, la vulnerabilità dei mercati finanziari e il cambiamento climatico sono i sei principali fattori di cambiamento dirompente di lungo periodo che Pimco ha individuato lo scorso anno in quanto capaci di scompigliare le economie e i mercati mondiali nei successivi 3-5 anni. 
Il COVID-19 potrebbe quindi amplificare e accelerare alcune di queste dinamiche? 
Le conseguenze di questa pandemia potrebbero farsi sentire per parecchio tempo, riflettendosi nel generale indebolimento dei fondamentali, con il prender vigore delle forze dirompenti di lungo periodo che erano già in atto.
Ad esempio per quanto riguarda il fattore tecnologia circa la metà dell'umanità è stata o è tuttora in qualche forma di lockdown e la tecnologia, per coloro che possono accedervi, è divenuta ancor più necessaria (dagli acquisti online al lavoro da casa alle videoconferenze). Si stima che l'uso di Internet sia cresciuto del 40% da inizio anno in tutte le principali economie. Questa crisi ha spinto e accelerato l'integrazione della tecnologia in molte delle nostre vite quotidiane.
Allo stesso modo la Cina, attraverso il programma Made in China 2025, punta a trasformare il paese in un'economia con produzione e servizi a maggior valore aggiunto a causa dei livelli di scambi commerciali mondiali in continua diminuzione dalla crisi finanziaria del 2007-08 con un impulso verso la deglobalizzazione. 
 
Con il venir meno delle restrizioni, le economie alla fine si riprenderanno dalla recessione indotta dalla pandemia ma l'emergere di vecchie inefficienze, divenute evidenti, e di nuove preferenze, i cambiamenti potrebbero essere più permanenti di quanto pensiamo e avere maggiori implicazioni e conseguenze. Sarà quindi fondamentale la capacità e la flessibilità di ciascuna azienda di adattarsi al mutare dei comportamenti e dei requisiti per cavalcare i cambiamenti in atto e per non esserne travolta. 
 
Sul sito di Pimco.it l’analisi completa. 
 
 
GAM Investments: gli spread del mercato del credito prezzano un’evoluzione favorevole della crisi in tempi ragionevoli.  
 
Le escursioni degli spread del credito negli ultimi mesi sono state alquanto violente. La correzione è stata particolarmente marcata sul segmento high yield: in due mesi l’indice globale ha ceduto più del 20% e lo spread è passato dai 360 punti base del 20 gennaio ai 1100 circa del 25 marzo per poi attestarsi attualmente intorno ai 760 punti base. L’investment grade è passato fra febbraio e marzo dai 90 ai 240 punti base di spread, per poi ripiegare a 190 punti base. 
A fronte di un recupero degli indici nell’ordine del 40-50% cosa prezzano i mercati? I valori descritti, sostiene Gam, sono compatibili con un tasso atteso di insolvenza del 2,7% nel caso dell’investment grade e dell’11% sugli high yield globali. Per quanto riguarda i junk bond europei, le attese implicite nei prezzi si attestano al 9%. Confrontando questi valori con gli ultimi report delle principali agenzie di rating, i quali prevedono un’escalation dei tassi d’insolvenza fino al 4-6% nell’anno in corso e all’8% nel 2021 per i titoli con peggior merito creditizio, si può concludere che i mercati prezzino un’evoluzione favorevole della crisi e in tempi ragionevoli, con una bassa probabilità assegnata a scenari peggiorativi. L’high yield a questi livelli presenta opportunità di lungo periodo, ma rimane esposto a diversi rischi: un prolungamento della crisi e l’incognita del comparto dell’energia per l’high yield statunitense. L’investment grade appare interessante soprattutto per il supporto offerto da Banche Centrali e governi. 
Sul sito di Gam.com l’analisi completa. 
 
CAPITAL GROUP : tre caratteristiche dei mercati ribassisti e tre errori da evitare. 
Quali sono le peculiarità delle fasi di ripresa? 
Capital Group ha individuato tre peculiarità dei mercati nelle fasi di ripresa: 
Le riprese tendono ad essere molto più lunghe e solide delle recessioni. Le fasi di ribasso dei mercati tendono a durare relativamente meno rispetto a quelle di ripresa. Sebbene ogni contrazione dei mercati sia a sé stante, negli USA i periodi di ribasso dal 1950 sono stati mediamente di 14 mesi, a fronte di mercati rialzisti durati in media cinque volte tanto. Le riprese non seguono mai un tracciato regolare e nel loro percorso, gli investitori sono spesso chiamati a confrontarsi con notizie che generano forte volatilità e ulteriori flessioni azionarie ma chi riesce a rimanere concentrato sugli obiettivi di lungo termine, è spesso meglio equipaggiato per superare le temporanee turbolenze e realizzare i propri piani.
I mercati si riprendono rapidamente dalle forti contrazioni. Non si può dire con certezza come sarà la prossima fase di rilancio, ma la storia dimostra che le azioni tendono a riprendersi con grande vigore anche dopo i più profondi declini. Osservando i 18 maggiori crolli del mercato statunitense dalla Grande Depressione, emerge come in ogni caso lo S&P 500 si sia sempre ripreso a distanza di cinque anni, registrando in quei periodi rendimenti medi di oltre il 18% l’anno.
Alcune delle società più influenti al mondo sono nate proprio durante le riprese dei mercati. Molte aziende fondate nei periodi di contrazione economica sono diventate realtà di spicco a livello globale: McDonald’s è nata nel 1948 a seguito di una flessione causata dalla smobilitazione del governo degli Stati Uniti da un’economia di guerra; Airbus, Microsoft e Starbucks sono nate nell’era della stagnazione degli anni ‘70, un decennio caratterizzato da due recessioni e da uno dei mercati ribassisti peggiori della storia americana. Chi è in grado di adattarsi e rafforzarsi in condizioni ostiche, spesso fa investimenti interessanti a lungo termine.
Quali errori dovrebbero evitare gli investitori? 
Capital Group ha individuato tre errori che gli investitori non dovrebbero commettere: 
Cercare di indovinare le tempistiche dei mercati: ciò che conta è il tempo non il timing. Un ipotetico investitore che ha venduto le sue azioni durante la crisi del 2008-2009 con l’intenzione di azzeccare le tempistiche del mercato e reinvestire ai primi segnali di miglioramento anche lasciando sul terreno solo 10 dei giorni migliori della ripresa avrebbe compromesso in maniera significativa i propri risultati a lungo termine. 
Lasciarsi influenzare dalle cattive notizie e non investire nella convinzione che sia un brutto momento per farlo. Malgrado le cattive notizie, il trend del mercato a lungo termine è sempre stato al rialzo. Un investimento di $10.000 nello S&P 500 il giorno in cui Lehman Brothers ha dichiarato bancarotta nel 2008 è salito a oltre $30.000 a distanza di 10 anni.
Concentrarsi troppo sulle dinamiche di breve termine. La volatilità rappresenta un aspetto critico soprattutto quando ci si concentra sulle oscillazioni a breve termine. Al contrario, è bene estendere il proprio orizzonte temporale, focalizzandosi sulla crescita degli investimenti in un’ottica di lungo periodo e sui progressi compiuti per raggiungere i propri obiettivi.
Sul sito di CapitalGroup.com l’analisi completa.
 
 
BLACKROCK: gli investimenti sostenibili durante la crisi hanno avuto maggior resilienza degli investimenti tradizionali. 
 
La crisi COVID-19 ha determinato una rivalutazione del nostro modo di vivere. A qualsiasi livello la preoccupazione essenziale durante questi ultimi mesi è stata quella di individuare le fonti di resilienza su cui puntare per essere pronti a future crisi.
I mercati azionari globali hanno prezzato la gravità della crisi prima che gran parte del mondo iniziasse il lockdown, la domanda di liquidità è salita vertiginosamente e l'attività economica si è fermata a causa della chiusura forzata delle imprese e dell’obbligo di rimanere all’interno delle proprie abitazioni. Gli investitori, in un contesto altamente volatile, hanno cercato di identificare le caratteristiche che hanno contribuito alla resilienza nella performance dei portafogli e le modalità con cui incorporarla nei propri investimenti.
Per BlackRock un investimento sostenibile è quello che combina l'investimento tradizionale con insights legati ad aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) al fine di migliorare i rendimenti a lungo termine. Secondo BlackRock le aziende con un forte profilo sostenibilità hanno il potenziale per fare meglio e in particolare le aziende gestite con un'attenzione alla sostenibilità saranno meglio posizionate a fronte di condizioni avverse.
Nel primo trimestre di quest’anno 15 su 17 indici sostenibili MSCI hanno registrato una sovra performance rispetto agli omologhi non sostenibili. Questi risultati si allineano con la resilienza che BlackRock ha rilevato nelle strategie sostenibili durante recessioni precedenti nel 2015-2016 e nel 2018. Questi risultati sono coerenti con uno studio che BlackRock ha condotto nel 2018, dimostrando che le strategie sostenibili non richiedono un compromesso sui rendimenti e hanno importanti proprietà di resilienza.
Nell'attuale crisi, con il suo impatto trasformativo e devastante sulla vita quotidiana, le aziende che registrano buone relazioni con la comunità o una solida cultura aziendale stanno dimostrando una performance finanziaria più resiliente guidata da una serie di caratteristiche legate alla sostenibilità, tra cui la soddisfazione dei dipendenti, la tenuta delle catene di fornitura dell'azienda o la forza delle relazioni con la comunità. Inoltre le preferenze degli investitori si sono rivolte agli asset sostenibili nel corso della crisi: nel primo trimestre del 2020, i fondi aperti sostenibili globali sono cresciuti per 40.5 miliardi di dollari in nuovi capitali, un aumento del 41% rispetto all’anno precedente. 
 
Sul sito di BlackRock.com  l’analisi completa.
 
 
Da Alessia Vicario & Luigi Carta - Financial Analyst presso Quantalys Italia.