Rassegna Stampa #Crisi2020 – 13 - 17 aprile

Pubblicato il 17/04/2020 - Alessia Vicario & Luigi Carta
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni delle varie SGR e le notizie/analisi di interesse in questo scenario di crisi.

La posizione delle SGR.

BlackRock: il settore del credito è strutturalmente più protetto rispetto alla parte azionaria.

Anche questa settimana prosegue la combinazione di informazioni positive e negative. Per quanto riguarda le informazioni positive ne vanno evidenziate almeno tre:

  1. Le azioni delle banche centrali stanno dispiegando totalmente i loro effetti. La FED ha annunciato ulteriori dettagli prevedendo un programma di acquisto di titoli municipali e di corporate bond sia investment grade che bond con il rating più basso (ovvero quei titoli cross over tra investment grade e high yield). Inoltre il piano di acquisti si estenderà anche agli ETF sugli high yield che sono concentrati sulla parte liquidità del segmento. Tutto questo dovrebbe sostenere il settore del credito nel mondo sviluppato.
  2. L’OPEC ha tagliato la produzione per 10 milioni di barili. Il taglio non è sufficiente per equilibrare domanda e offerta di petrolio ma dovrebbe comunque aiutare a stabilizzare il prezzo della materia prima.
  3. La curva epidemiologica non evidenzia nei paesi industrializzati una forte discesa ma vive un momento di plateau. Il numero di nuovi casi non accelera ma risulta relativamente stabile. Nei paesi emergenti il numero di infezioni continua ad accelerare e riflette sia i peggiori sistemi di tracciamento sia il ritardo nelle azioni di policy.

Le notizie negative sono legate all’economia che vive un ciclo particolarmente depresso, una situazione di coma farmacologico: ogni settimana di lockdown comporta una perdita di PIL dell’ordine dello 0,75 % – 0,80 %.  È difficile che i paesi industrializzati riescano a tornare ai livelli di PIL di fine 2019 prima del dell’inizio del 2022.

In questo contesto rimane preferibile il rischio nel mondo del credito rispetto al rischio del mondo azionario perché per poter valutare gli utili aziendali è necessario avere una idea più chiara degli effetti delle azioni di politica fiscale. La parte del credito è, invece, strutturalmente più protetta grazie alle azioni delle banche centrali mentre la parte azionaria è inevitabilmente legata alla forza della ripresa ciclica.

La ripresa dipende strettamente da cosa accadrà una volta che le restrizioni verranno allentate: in Cina ex Hubei (che è l’ultima provincia ad aver riaperto) si osserva da qualche settimana un aumento del numero di contagiati che sembra comunque essere sotto controllo grazie a marginali lockdown. L’esperienza cinese è un best case perché le decisioni sono più centralizzate e il tempo per preparare la riapertura è stato maggiore. Anche nel passaggio dalla fase 1 alla fase 2 non si escludono in tutti i Paesi dei lockdown specifici che restano, anzi, del tutto probabili.

Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia, espone la posizione di BlackRock nella rubrica Flash Mercati disponibile qui.

 

Eurizon Asset Management: la parte azionaria rimane più appetibile guardando al medio – lungo periodo.  

La volatilità nei mercati continua a diminuire: nell’ottica degli investitori il peggio è ormai passato e si può ragionare sul futuro. Questo si è tradotto in un recupero delle borse che è proseguito anche durante la settimana appena trascorsa. Il recupero, al momento, è stato più rapido delle attese. I tassi di interesse restano sostanzialmente fermi a livelli bassi: le banche centrali riescono a dare stimolo all’economia o comunque a contrastarne il rallentamento. Gli spread italiani rimangono elevati rispetto al periodo pre-crisi: c’è ancora incertezza sulle decisioni di politica fiscale soprattutto a livello europeo. Le notizie che arrivano dal virus sono invece moderatamente positive e prosegue la fase di stabilizzazione; negative sono le notizie macro e lo saranno anche nei prossimi mesi. L’azionario vivrà un periodo più incerto rispetto all’obbligazionario in quanto legato alle informazioni sugli utili aziendali ma rimane comunque più appetibile per il maggior rendimento che potrà garantire nel medio – lungo periodo.  

Andrea Conti, Responsabile Macro Research per Eurizon Capital SGR, espone la posizione di Eurizon nella rubrica Focus Mercati disponibile qui.

 

Pimco: il pacchetto Anti‑Crisi Europeo è insufficiente.

La recessione sarà di breve durata e si protrarrà sino a metà anno ma il danno sarà profondo: nell’Eurozona si stima un crollo del PIL nel 2020 del 10% con un incremento della disoccupazione del 4%; la produzione difficilmente potrà tornare ai livelli pre -crisi prima del 2022. In questo contesto il pacchetto da 540 miliardi di euro annunciato dall’Eurogruppo (240 miliardi di euro di prestiti erogabili tramite il MES, 100 miliardi di Euro per sussidi di disoccupazione; 200 miliardi di finanziamenti alle imprese tramite la BEI) pare insufficiente e lascia l’onere della gestione della crisi ai governi nazionali e alla Banca Centrale Europea. Il pacchetto sembra essere di entità insufficiente in relazione alla dimensione della crisi (i prestiti del MES sono limitati al 2% del PIL, i 100 miliardi per la disoccupazione sono nulla rispetto a quanto verrà effettivamente speso) e andrà ad incrementare i debiti pubblici in quanto strumenti di finanziamento e non trasferimenti.

L’analisi completa di Pimco è disponibile qui.

 

Confindustria: si aggravano gli effetti del Covid – 19 sulle imprese italiane.

Dalla seconda indagine condotta da Confindustria su 4420 imprese emerge un peggioramento nella percezione per le aziende che hanno subito un impatto negativo dal coronavirus (97,2% contro il 67,2% della prima analisi) e nell’entità del danno subito (le imprese con gravi problemi cono il 43,7% contro il precedente 14,4%). Delle 4420 imprese il 36,5% ha chiuso totalmente la propria attività, il 33,8% ha attuato una chiusura parziale; circa l’occupazione dei dipendenti il 43% è inattivo a fronte del 26,4% che prosegue l’operatività in smart working, il 53,1% dei dipendenti potrebbe ricorrere ad ammortizzatori sociali. Rispetto alla normalità è crollato il fatturato nella misura del 32,6% e del 32,5% delle ore lavorate. L’84,5% riscontra rallentamenti nella domanda del mercato domestico e internazionale. Il 19,6% segnali disagi legati alla mancanza di materiale sanitario essenziale per lo svolgimento del lavoro in sicurezza. Il 78,2% si sente disarmato per attuare il ritorno alla normalità.

L’analisi completa a cura di Confindustria è disponibile qui.

 

Anima: scenario ad “U” quello più probabile

Tra i tre tipi di scenari che il ciclo economico originato da uno shock negativi può avere (a "V", a "U" ed a "L") secondo Anima quello più probabile è quello ad "U" per 3 ragioni: solidi fondamentali precrisi, assenza di gravi squilibri macroeconomici, massiccio e tempestivo intervento dei policy maker (governi e banche centrali),  il fatto che il picco dei contagi sembra vicino.  Ci sono però 3 aspetti però potrebbero portare a un'evoluzione a "L": la pandemia di ritorno, l'implementazione delle azioni decise dai policy maker, l'impatto della performance dell'attività economica sulle aspettative future.

Sul sito Animasgr.it l'articolo completo di Fabio Fois Responsabile Investment Research presso Anima.

 

Pictet: ripensare agli investimenti difensivi: monetari e obbligazionari investment grade a breve termine

La mossa vincente potrebbe essere abbinare i fondi monetari alle obbligazioni investment grade a breve termine. Lo stile difensivo privilegia di default i mercati monetari che pur sacrificando il rendimento presentano numerosi vantaggi: gli attivi sono assimilabili ai contanti ed in più tra i vari veicoli di investimento sono quelli maggiormente regolamentati. In questo momento le obbligazioni a breve scadenza sono più convenienti del solito ed in più potrebbero essere meno volatili grazie al sostegno delle politiche monetarie di FED e BCE. 

 

Sul sito Pictet.it l'articolo completo  scritto da Raymond Sagayam (Chief Investment Officer - Fixed Income di Pictet) e Stéphane Ruegg (Senior Client Portfolio Manger di Pictet) che spiega le opportunità di investimento nel credito a breve termine. 

 

AllianceBernstein: lo shock dovuto al coronavirus ridisegna l'azionario globale

Le tre sfide che i gestori di portafogli dovranno affrontare (pilotare i portafogli attraverso l'attuale periodo di estrema volatilità, posizionarli in vista di una recessione ormai certa, pensare al giorno dopo al coronavirus) e i tre timori degli investitori (i mercati hanno toccato il minimo? quanto tempo ci vorrà per la ripresa? all'interno del comparto azionario qual'è l'allocazione per i tempi incerti che ci attendono?).

Sul sito  Allianceberstein.com l'articolo completo di Christopher Hogbin Co- Head- Equities presso Alliance Bernstein 

 

Carmignac punta alla solidità e non alla convenienza

Il portafoglio core rimane esposto alle tematiche di trasformazione legate al cambiamento delle abitudini, alcune delle quali sono state accelerate dal lockdown. Carmignac è orientata a società con profili di crescita poco sensibili al cambiamento macroeconomico: settore tecnologico, healthcare e beni di consumo. Il coronavirus ha messo in luce il fragile contesto dei mercati finanziari con la conseguenza di un crollo indiscriminato dei mercati azionari e di molti segmenti del mercato obbligazionario. I mercati dopo aver toccato i minimi hanno recuperato grazie alle misure radicali attuate da governi e banche centrali. I mercati però devono fare ancora i conti con le ricadute negative della crisi sanitaria sull’economia. In questa fase di sono indeboliti i tre driver dei mercati azionari: gli utili aziendali, il riacquisto di azioni (riduzione delle frequenza) e i dividendi (alcune società sono state costrette ad annullarle il pagamento). La crisi però comporterà anche impatti strutturali accelerando la trasformazione in alcuni settori le nuove abitudini adottate in questo periodo eccezionale potrebbero modificare quelle future. Un esempio è la digitalizzazione in tutti i settori dalla distribuzione di prodotti alimentari fino alla salute.

Sul sito Carmignac.it l’articolo completo

 

Amundi

I tre eventi della scorsa settimana: le comunicazioni della FED che metterà a disposizione fino a 2300 miliardi di dollari per acquistare titoli, per finanziare le piccole e medie imprese e per costruire un veicolo speciale che potrà acquistare titoli corporate anche fallen angel. Il secondo evento è stata la riunione del gruppo OPEC+ paesi arabi e Russia sui tagli di produzione. Dopo lunghe trattative è stato raggiunto un accordo per i tagli di maggio e giugno di 9 milioni di barile al giorno. Il terzo evento è stato la riunione dell’Eurogruppo che ha visto l’asse del nord Europa contrario all’emissione degli eurobond, l’accordo raggiunto prevede di stanziare circa 540 miliardi di dollari che andranno su tre diversi fronti 240 miliardi messi a disposizione dal MES per le condizioni agevolate di finanziamento dei paesi membri, 100 miliardi sono stati previsti per la creazione di un fondo per sostenere l’occupazione e infine 200 miliardi di euro arriveranno dalla garanzie alle imprese offerte dalla banca di investimenti.

I mercati hanno reagito bene e hanno chiuso la settimana in territorio positivo S&P+ 12%, i mercati europei più moderati ma consistenti l’Euro Stoxx 50 +8,7% bene anche il Giappone, più contenuti gli emergenti.  Sul fronte obbligazionario vi è stato un rialzo dei rendimenti sulle principali curve governative. Rally delle obbligazioni corporate e high yield. Per le materie prime il petrolio ha stornato rispetto ai forti balzi, in continuo rialzo l’oro.

 

Al link Amundi.it l’aggiornamento completo di Giordano Beani Head of Multi Asset Fund Solution Italy

 

GAM: verrà premiato l’approccio barbell (azioni + metalli preziosi)

Il nuovo tsunami di liquidità (8 mila miliardi di dollari gli aiuti fiscali messi in campo dai governi di tutto il mondo ai quali vanno aggiunti il quantitative easing della FED che ha contemplato anche l’acquisto di obbligazioni corporate e delle cartolarizzazioni di mutui commerciali) ha inondato i mercati finanziari.  I tassi reali negativi e l’esplosione delle stime sul debito globale hanno alimentato flussi record sull’oro. Dopo la scorsa settimana caratterizzata da un’euforia generalizzata sui mercati la stagione delle trimestrali fornirà elementi in più sulla dinamica futura. La ripresa sarà lenta e pertanto l’intervento di governi e banche centrali sarà lungo. Se le attese sull’inflazione dovessero salire i tassi reali verrebbero depressi e verrà premiato l’approccio barbell.

Al link gam.com  l’articolo completo di Antonio Anniballe e Paolo Mauri Brusa Portfolio Manager, Multi Asset Team di Gam Italia.

 

Kairos Partners: i due settori che saranno premiati sono l’IT e la Spesa pubblica, i settori legati alla domanda di beni privati saranno penalizzati.

In meno di un mese la caduta dei principali listini azionari mondiali dai massimi di febbraio ai minimi di marzo ha decretato la fine del più lungo bull-market della storia. In un primo momento il panic selling ha infatti coinvolto tutti i temi e tutti i settori, in un secondo momento grazie agli interventi di politica monetaria e fiscale vi è stato un rimbalzo che ha premiato i settori meno impattati dal lockdown e lasciato indietro la maggior parte degli Industrials. L’andamento dei mercati nei prossimi mesi dipenderà dalla durata e della natura della Fase 2 gli scenari sono diversi: il ritorno alla normalità nei prossimi mesi, un secondo lockdown in inverno ed il trascinarsi di abitudini acquisite durante la quarantena. Secondo Kairos bisogna quindi puntare sui settori che hanno un ciclo di investimenti sicuri: Information Technology e Spesa Pubblica. Sul fronte IT il Covid ha premuto l’acceleratore su un trend che era già strutturale ovvero l’evolversi da fisico a online delle figure di consumatore e lavoratore e quindi ci si attende un’ondata di grandi investimenti sul settore IT ma anche su quelli ad esso collegati come le infrastrutture e sul cloud. Al centro di nuovi investimenti ci sarà il settore della spesa pubblica legata a grandi opere infrastrutturali. Ad essere penalizzati invece saranno i settori legati alla domanda di beni privati.

Sul sito kairospartners l’articolo completo di Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos

 

Da Alessia Vicario & Luigi Carta - Financial Analyst presso Quantalys Italia.