Le Macrocategorie Quantalys. Focus Azionario Europa
Pubblicato il 06/04/2020 - Luigi CartaOsservando il dettaglio delle performance settimanali è evidente che il crollo del mercato azionario, in generale, e dell’Azionario Europa, in particolare, è iniziato nella terza settimana del mese di Febbraio quando la scoperta del focolaio nel nostro Paese ha suonato come un pesante campanello d’allarme alle orecchie degli investitori mondiali: il virus non è più confinato alla sola Cina, il virus non conosce barriere geografiche e come è giunto in Italia può, verosimilmente, giungere in qulasiasi parte del mondo. E nel giro di poche settimane così è stato: se la Cina sembra avviarsi verso una pseudo normalizzazione, l’Europa e l’America sono diventati i nuovi epicentri di diffusione del virus.
Il trend negativo non si è arrestato neanche nel mese di Marzo, nonostante gli sforzi delle banche centrali e delle autorità fiscali. La Banca Centrale Europea ha dato avvio ad un piano di quantative easing senza precedenti: non era, infatti, mai successo che la BCE perdesse di fatto il controllo sul suo bilancio con politiche espansive senza limiti di tempo e di quantità. Anche i singoli stati del vecchio continente, dalla più colpita Italia alla più forte Germania, hanno cercato e stanno cercando di mettere sul tavolo politiche fiscali espanisive per evitare i danni delle politiche restrittive che hanno contraddistinto le più recenti crisi. La momentanea sospensione a livello europeo del Patto di stabilità, e quindi la sospensione dell’insieme di regole che governano le politiche di bilancio degli Stati membri dal 1997 (deficit/PIL al 3% e tetto al debito del 60%) va proprio in questa direzione: concedere la massima flessibilità ai singoli Stati nell’affrontare una crisi senza precedenti. Nonostante gli sforzi e il cambio di rotta dell’Europa siano evidenti (ne è un esempio la SURE, la cassa integrazione europea per mitigare i rischi della disoccupazione) pesano comunque le frizioni tra gli Stati membri: i paesi del sud più colpiti (come Italia, Spagna e anche Francia) spingono per una risposta alla crisi europea, comune e coordinata; i paesi del nord (come la Germania e l’Olanda) pongono resistenze. Ed è proprio qui che si è arenato il dibattito sui Corona bonds, titoli comuni dell’Unione Europea per finanziare le maggiori spese necessarie e indispensabili per fronteggiare la crisi. Questi scontri hanno inevitabilmente pesato sui mercati, che, come ben sappiamo, odiano l’incertezza. L’incertezza è anche strettamente legata all’evoluzione della curva epidemiologica del nostro Paese: essendo il primo Paese occidentale colpito dalla furia del virus i mercati hanno necessità di capire se l’evoluzione del virus è prevedibile traendo esperienza dalla situazione cinese e italiana.
Passiamo adesso al dettaglio delle singole strategie dell’azionario europa. Quantalys suddivide l’Azionario Europa in due macro mercati: Azionario Europa Global e Azionario Zona Euro Global. Nel primo rientrano i prodotti che investono nell’area geografica Europa, nel secondo i prodotti che investono nell’Eurozona.
Nel corso del mese di Marzo (01/03/2020 – 31/03/2020) l’Eurozona ha sofferto in misura leggermente più marcata: - 16,57 % contro il -15,86% dell’Azionario Europa Global.
Ciascuna delle due macrocategorie viene suddivisa al suo interno in funzione del comparto blend, growth, value e small cap.
In entrambi i mercati le small cap risultano le più penalizzate: -18,52% nell’Area Euro, -18,81% in Europa.
I fondi growth tengono meglio (-12,65% nell’Eurozona e -11,93% in Europa) della strategia value (-18,14% nell’Eurozona e -17,67% in Europa). Il risultato potrebbe apparire quasi paradossale dal momento che storicamente le strategie value sono quelle più difensive e solide nelle fasi ribbasiste di mercato mentre le startegie growth si contraddistinguono per il loro carattere più aggressivo.
In entrambi i mercati la strategie blend (-16,18% nell’Eurozona e -15,07% in Europa) offre risultati intermedi tra i fondi growth e value.
Se volgiamo lo sguardo al più lungo periodo è evidente che le pesanti perdite registrate dai mercati dall’inizio della crisi sanitaria hanno mandato in fumo le performance accumulate negli ultimi 5 anni. A 5 anni solo l’Azionario Europa Growth e, seppur borderline, l’Azionario Europa small cap registrano valori di performance positivi.
E i singoli Paesi come sono andati?
Se ci concentriamo sui mercati azionari dei singoli Paesi nel mese di Marzo l’Azionario Spagna è il più colpito (-22,42%). Il nostro Paese si colloca in quarta posizione (-18,62%) dopo il Regno Unito (-19,38%). La Spagna rispetto all’Italia sconta un ritardo temporale di un paio di settimane: il primo Marzo l’Italia contava 1694 contagi contro gli 85 della Spagna. Il Regno Unito, già alla prova della gestione del post Brexit, è stato colpito dalla riluttanza del primo ministro Joris Bonson. Anche gli stati più solidi, come Germania (-17,2%) e la Francia (-18,23%) non sono state risparmiate dalle pesanti vendite in borsa.
Anche a livello dei singoli Paesi le ingenti perdite hanno bruciato le performance degli ultimi 5 anni, con poche eccezioni come la Svizzera e i Paesi Bassi che si mantengono in territorio positivo anche nell’orizzonte triennale. La Spagna è la più colpita anche nel lungo periodo con una performance negativa a 5 anni di -6,40%.